MISACHENEVICA – Come pecore in mezzo ai lupi + intervista!

Come Pecore in mezzo ai lupi è il secondo disco del gruppo veneto, dopo La mia prima guerra fredda lanciata nel 2010. L’album è fatto bene, vivace, nello stile del rock anni novanta. Ci sono delle canzoni che restano in testa, come per esempio La partita di calcetto infrasettimanale oppure Dr. Lennon. Meglio però lasciare la parola ai musicisti, trovate l’intervista con i MiSaCheNevica sotto il tracklist.

Qua invece potete vedere il video per la prima canzone del disco: Figlio illegittimo di Kurt Cobain.

Tracklist:

1. Figlio illegittimo di Kurt Cobain
2. Apridenti
3. Retromania
4. 12 giugno
5. Il nostro paese diviso in due
6. Dr. Lennon
7. La partita di calcetto infrasettimanale
8. Tasche piene
9. Smaltire tra le scimmie
10. Aiutaci Matteo
11. Scheletri nascosti

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Ed ecco le domande che ho fatto ai membri del gruppo: Walter Zanon, Antonio Marco Miotti e Marco Amore:

  • Come mai avete deciso di registrare il disco in presa diretta? è stato facile registrarlo così? che risultati volevate ottenere?

Walter: Abbiamo scelto l’OUTSIDE/INSIDE STUDIO perché amo i dischi che escono e sono usciti da quello studio, ma soprattutto perché volevamo suonare umani, grezzi e istintivi; volevamo creare una forma di garage pop con dei testi d’autore in italiano. E’ stato molto intenso e divertente registrarlo in così poco tempo. Certo in presa diretta non ci sono le magie del copia-incolla digitale, se qualcuno sbaglia a fine canzone una take perfetta tutto è da rifare…o si può sempre lasciare l’errore, Rock’n’Roll!

  • Come avete conosciuto Carl Saff e se avete mai collaborato con lui prima?

Walter: Anche l’incontro con Carl è stato merito di Matt dell’Outside/Inside, lui collabora da tempo con questo grandissimo orecchio di Chicago, che ha fatto il mastering ad artisti del calibro di Dinosaur Jr. Ha davvero migliorato parecchio il risultato finale del disco.

  • Quale musicista/gruppo è il vostro preferito e perchè vi ispira?

Marco: Sono molti i gruppi che negli anni abbiamo ascoltato e riascoltato fino allo sfinimento, prevalentemente appartenenti alle correnti pop/alternative/grunge anni ottanta e novanta, per citarne alcuni potremmo fare i nomi di Smiths, Cure, Nirvana, REM e Radiohead, con un occhio di riguardo non trascurabile a gruppi più datati quali Beatles e Beach Boys.

Proprio da queste due band prendiamo spesso ispirazione per la composizione delle trame vocali dei nostri brani, per le atmosfere a tratti solari, a tratti nostalgiche e malinconiche, ma mai troppo tristi che contraddistinguono i lavori dei Fab 4 e dei re del surf.
E’ invece dai Joy Division che Marco trae maggior spunto per le linee di basso, per il loro impatto diretto e semplice, ma mai banale; esse si intrecciano a pennello con la chitarra di Walter, il quale tenta di far suo il suono lo-fi di gruppi più recenti come The Reatards, The Pains Of Being Pure At Heart e Libertines.

Antonio predilige invece trame di tamburi più beatlesiane, non disdegnando però quella ruvidità tipica del filone grunge anni ’90. Perchè siamo ispirati da tutto questo? Perchè vogliamo essere quantomai semplici, diretti, umani e grezzi, senza però togliere spazio e valore alla melodia, componente chiave nella nostra musica.

  • Con chi vorreste suonare/collaborare di più e perchè?

Marco: Abbiamo già avuto l’onore di esibirci in apertura a gruppi del calibro di Marlene Kuntz, Veronica Falls, Red Worm’s Farm, ma a questa domanda la nostra risposta sta nel cercare il più possibile di far conoscere ai più il collettivo di cui siamo parte, la Dischi Soviet Studio.

Collaborando infatti e sostenendoci a vicenda tra compagni d’etichetta, il nostro obiettivo è quello di promuovere il lavoro di ottime band non ancora conosciutissime ma a nostro avviso ricche di potenziale, per offrire una valida alternativa ai pur sempre rispettati e rispettabili mostri sacri della musica indipendente italiana. Noi ci proviamo.

  • Che progetti avete per quest’anno? avete già un’idea per un nuovo disco?

Antonio: cercheremo di promuovere nel migliore dei modi Come pecore in mezzo ai lupi. Il nuovo disco? Avrà chiaramente una svolta dance. Anzi, sarà pieno di orchestrazioni sinfoniche. Ancora meglio: lo registrereremo nel deserto assieme a dei musicisti tuareg. Come vedi, siamo pieni di ottime idee.

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Iga