Kissexy – Live @ Midian
I Kiss, è superfluo sottolinearlo, sono il gruppo definitivo su cui costruire una tribute band: si può giocare con i travestimenti, il trucco eccessivo, le corrispondenze con i personaggi originali, gli effetti speciali di scena. La fondatrice del gruppo, Barbara Caserta, sta alla batteria nella parte di Peter Criss (per i profani: il gatto); l’Ace Frehley della band, il chitarrista solista, è il beato tra le donne Sergio; alla ritmica, truccata da guerriero egizio stile Vinnie Vincent, c’è Sara; la bassista demoniaca come Gene Simmons è Michela, dai natali cremonesi; infine, con una grande stella nera sull’occhio destro e il rossetto scarlatto, la new entry (nonché già mia favorita) Scheherazade detta Sherry, che interpreta il mio Kiss del cuore, Paul Stanley.
È la veterana Barbara a parafrasare l’introduzione che da sempre apre i concerti dei Kiss: «You wanted the best, you got the best, the hottest tribute in the world… Kissexy!». Si parte con Psycho Circus per proseguire con alcuni successi del primo disco (neanche a dirlo, la roba anni ’70 è la mia preferita) come Strutter, Deuce e Black Diamond. Sherry canta alla grande, Barbara picchia duro, chitarre e basso hanno il giusto feeling, del tutto fedele al tipico Kiss sound, duro e ruffiano al tempo stesso.
Le pause sono riempite dalle tipiche cazzate divertenti che un gruppo simile può tirare fuori a iosa; in particolare Sherry sembra divertirsi un sacco. La ragazza specifica che Let’s Put The X In Sex parla di sesso – be’, i pezzi dei Kiss che non ne parlano si contano sulle dita di una mano – e Michela ringrazia suo padre, presente in sala, che vent’anni fa l’ha accompagnata in macchina al suo primo concerto dei Kiss e che per questo viene osannato dal pubblico. «L’uomo più rock’n’roll del mondo!», dice Sherry (che si è già presa un «Bella figa!» da una del pubblico).
Ci sono i migliori pezzi di quello che è forse il capolavoro dei Kiss, Destroyer: quindi vai con Detroit Rock City, God Of Thunder (cantata da Michela, dopo il tradizionale numero del demone sputasangue) e Shout It Out Loud. C’è un assolo di batteria di Barbara; c’è Lick It Up, superhit anni ’80 dei Kiss “smascherati”, all’interno della quale viene introdotto uno special che, dice Sherry, i Kiss hanno proposto dal vivo durante il recente tour Kiss Alive 35 (che ha toccato anche Verona e Milano) e che scopro consistere nella parte centrale strumentale di Won’t Get Fooled Again… Kiss ♥ The Who! Sergio riproduce molto bene con la chitarra l’assolo originale di tastiera, poi entra Sherry per l’acuto spaccatimpani. Yeah!
Cos’altro? Qualche power ballad strappalacrime, l’allusiva Love Gun, l’immancabile I Was Made For Lovin’ You con i coretti richiesti al pubblico e, infine, Rock And Roll All Nite. Il coinvolgimento raggiunge il culmine, tutti intonano l’inno del rock’n’roll cazzone per eccellenza: «I wanna rock and roll all nite / And party everyday». Saluti e presentazioni di rito e giù il sipario sulle fantasmagoriche Kissexy!
Carmine Caletti
P.S.: dedicato a Fabio, Principe della Notte, Sovrano dell’Accredito, Dominatore del Luppolo.