Jazz – Time To Come Back


Jazz
Time To Come Back
Il programma Arte contemporanea e territorio propone due straordinari concerti
all’insegna della sperimentazione multidisciplinare

Blastula.scarnoduo
Giovedì 22 Novembre 2012 h 21.00

Giorgio Li Calzi + Aleksandr Nevskij
Giovedì 29 Novembre 2012 h 21.00

Teatro Monteverdi – Via Dante 149 Cremona
ingresso libero fino a esaurimento posti

Jazz Time To Come Back
è a cura di Dino Ferruzzi e Giancarlo Tossani

Promotori:
Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù – ANCI,
Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili e della Famiglia del Comune di Cremona,
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea/Liceo Artistico Statale Bruno Munari

Patrocini:
Provincia di Cremona,
Ufficio Scolastico Territoriale XIII di Cremona

In collaborazione con:
Consulta degli studenti universitari di Cremona,
Centro Musica “il Cascinetto”

Il programma Arte contemporanea e territorio riserva alla fine di Novembre due straordinari concerti all’insegna della sperimentazione multidisciplinare. Il 22 alle h. 21.00 sul palco del Teatro Monteverdi, saranno in scena il duo Blastula.scarnoduo, mentre il 29, sempre alla stessa ora e nello stesso luogo, si esibirà Giorgio Li Calzi.

Blastula è il nome dell’embrione animale in una delle fasi di suddivisione interna. Non più bicellulare non ancora organismo completo. Blastula è anche il nome del duo fondato nel 2006 da Cristiano Calcagnile (batterista, percussionista e compositore) e Monica Demuru (vocalist performer e drammaturga) col quale i due propongono un percorso sonoro multilinguistico con una particolare attenzione alle relazioni tra scrittura e improvvisazione, drammaturgia e suono puro.

Francesca Ognibene, in una recensione (www.ilmucchio.it, may ’10) parla dello “Scarnoduo” dei Blastula come di una coesione d’intenti straordinaria per un primo incontro musicale. Si deduce dall’ascolto, quanto togliere a se stessi per accogliere l’altro, illumini la modestia, e così due grandi musicisti vanno in cima a braccetto. Un disco che si prende i respiri, i tempi storti e dritti, le voci: recitanti, cantanti e urlanti. Il senso della foresta esplode e implode in un exploit d’improvvisazione ragionata e scomposta, rimescolata da mestieranti e ordinata secondo logiche emozionali. La suggestione presente è frutto d’ispirazioni tratte da poesie, elegie, salmi, lingue differenti, dialetti, Carmelo Bene, poemi mesopotamici…

Questo lavoro lascia dietro di sé molto del suo dire, per il modo solo apparentemente tortuoso di essere musica, perché in realtà già dopo il primo ascolto ne rimangono nell’ascoltatore i riflessi, i soffi, la voce di Monica che parla e canta e ispirata (anche) da James G. Ballard dice: “accarezzare la pila dei dischi, come fosse una colonna vertebrale neurosonica”. Un modo per raccontarci di questo percepire il senso della musica che brucia il silenzio con le percussioni di Cristiano Calcagnile, che mai s’incaglia, e scandisce gli attimi, e infuoca l’aria della foresta che ci immaginiamo tra gli spazi e i tempi…

Una breve scheda informativa ci introduce al concerto di Giorgio Li Calzi + Aleksandr Nevskij. Giorgio Li Calzi, tromba, elettronica e vocoder; prodotto da Giorgio Li Calzi, Russkij Mir, in partnership con il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Musica di Giorgio Li Calzi, montaggio film: Sonia Pigatti, Giorgio Li Calzi. La produzione video è stata curata da Kinoetika (Torino). Durata 55 min.
Nuova musica elettronica e fonosfera espressionista per “Aleksandr Nevskij”, capolavoro della cinematografia sovietica diretto da Sergej Ejzenstejn nel 1938. Il film, originariamente   musicato da Prokofiev, è stato rimontato e ridotto a 55′ da Giorgio Li Calzi, che lo ha sonorizzato ex-novo con i suoi strumenti: elettronica, vocoder e tromba. Il nuovo montaggio ha voluto privilegiare, come lui stesso sottolinea, “le scene epiche e geometrico-costruttiviste della battaglia e dello schieramento dell’esercito”.

Da una parte c’è il film del 1938 di Sergej Ejzenstein, dall’altra una riappropriazione, per ?così dire sonora. Cambiando il cambiabile, l’operazione Aleksandr Nevskij di Li Calzi non è ?dissimile dalla riscrittura che portò Giorgio Moroder a musicare il Metropolis di Fritz Lang, ?un classico del cinema muto, a tempo di rock elettronico.

In questo ambizioso progetto il musicista non dà alla musica la descrittività tipica di una ?colonna sonora. Tutt’altro: qui il suono non rafforza le immagini, ma si fa storia nella storia. ?La musica ha essa stessa una dimensione narrativa che se vogliamo è diversa, per epoca ?storica, siamo nel 1240, e per timbriche scelte rispetto agli eventi narrati dalle immagini.
La strategia è tutta giocata su questo contrasto vivido. Un esempio? Insert elettronici e ?click fotografici mentre campionamenti di voci arcaiche descrivono esecuzioni di massa.

Il potere evocativo e narrante della musica è un flusso continuo di suono che si fa esso stesso tema.
Le idee di Giorgio Li Calzi non rubano la scena all’estetica complessiva del film. ?L’elettronica stile Kraftwerk (“The Waiting”) la fa da padrone. A tratti, nelle fasi della ?battaglia, la sua improvvisa assenza si fa essa stessa presenza. L’immaginario è suono, ?insomma. E qualche suono di mitragliatrice, in una battaglia remota nel tempo, alla fine ?non guasta proprio. In nome di un contrasto estetico fatto di storia e modernità.

——————————
Monica Demuru

Diplomata in recitazione e attiva in teatro dalla metà degli anni ’90 (Alfonso  Santagata, Barbara Nativi, Pupi e  Fresedde,  Derevo, Krypton e dal 2000 soprattutto Societas Raffaello Sanzio), ha sviluppato un percorso di ricerca  sulla  vocalità  trasversale tra musicalità pura e attenzione drammaturgica, accostando così collaborazioni negli ambiti più diversificati: dal jazz italiano, alla canzone pop d’autore, dalla sperimentazione della musica contemporanea, improvvisata o di composizione, elettronica e acustica, alla pratica autorale di composizione e creazione di spettacoli e performance per il teatro, eventi musicali e radio. Da anni svolge attività didattica sulla vocalità e sulla pratica attoriale.

————————————

Cristiano Calcagnile
Dal 1990 al 1994 studia percussioni Sinfoniche Presso la Scuola Civica di Milano con il Prof. David Searcy, Jonathan Sculli e Mike  Quinn e batteria Jazz con il maestro Enrico Lucchini. Nel 1992 e 1993 vince la borsa di studio per partecipare ai corsi della CEE presso la scuola di Siena Jazz, frequentando le classi dei maestri Ettore Fioravanti, Furio Di Castri, Stefano Zenni, Bruno Tommaso, Franco D’Andrea. Negli anni lavora alla ricerca di un linguaggio autonomo e personale attraverso l’esperienza diretta prodotta dalle più diverse collaborazioni artistiche italiane e internazionali.

————————–

Giorgio Li Calzi
Compositore, trombettista e produttore musicale. Dalla fine degli anni ’80 compone importanti jingles per radio e tv (come Birra Moretti, Pampers, FIAT), vincendo nel 1993 il premio IBTS a Milano per il miglior jingle italiano, e produce musiche per sigle e trasmissioni radio-tv, tra cui la sigla della Mostra del Cinema di Venezia nei primi anni ’90. Dal 1990 in poi si dedica alla tromba, realizzando dal 1994, nove cd a suo nome e un dvd. Suona e registra con musicisti internazionali con cui crea uno scambio di culture musicali. In ambito cameristico, scrive per il Quartetto d’Archi di Torino. Nel 1999 vince a Livorno insieme a Johnson Righeira il Premio Ciampi (e ancora nel 2005 con la cantante Lalli). Dal 2006 intensifica l’attività musicale dal vivo legata a teatro e drammaturgia. Con l’Associazione Insieme a Chamois, dirige dal 2010 il festival CHAMOISic, (Ao).

——————————
informazioni:


CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea/Liceo Artistico Statale “Bruno Munari”
Via XI Febbraio 80 – Cremona  cell. 347 7798839
crac.cremona@artisticomunari.it; www.crac-cremona.org


Servizio Politiche Giovanili del Comune di Cremona
C/o Teatro Monteverdi – Via Dante 149 – Cremona

Tel. 0372 407785/753
ufficiogiovani@comune.cremona.it; www.comune.cremona.it